sabato 7 luglio 2018

Du lsd y estasy

L'arte informale è una corrente artistico-pittorica del secondo dopoguerra, nata in linea con l'espressionismo astratto americano. A seguito delle enormi devastazioni e sofferenze portate dalla seconda guerra mondiale, anche gli artisti non hanno più certezze. La pittura diventa informale e si sottrae al figurativo, alla geometria e al rigore matematico che caratterizzano l'astrattismo. Gli artisti percepiscono la propria incapacità di trasmettere messaggi e per far fronte a questa nuova urgenza comunicativa utilizzano i materiali più disparati.

Artisti[modifica | modifica wikitesto]

Jean Fautrier dipinge una serie di quadri dal titolo “ostaggi”, nei quali si possono distinguere le forme. Jean Dubuffet chiama “vita irrequieta” un quadro in cui si possono distinguere delle piccole figure umane come graffiate sugli strati di colore. Alberto Burri brucia e buca sacchi di tela e plastica, lavora con colla vinilica e altre materie plastiche creando composizioni bianche.
Altri esponenti di spicco sono:

Tipologie[modifica | modifica wikitesto]

È possibile fare una distinzione tra pittura materica e pittura segnica. La prima consiste nell'accumulo di materia, la seconda è basata sull'importanza dell'impronta calligrafica. A queste due bisogna poi aggiungere lo spazialismo. L'arte informale è considerata una tendenza rivoluzionaria perché se l'opera è stata per secoli come una finestra ora l'osservatore può interagire. L'artista desidera quindi che il suo capolavoro prenda vita ed esca dall'ordinario.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Argomenti correlati[modifica | modifica wikitesto]


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